L’acqua è felicità. Adesso concentratevi, e pensate ai momenti in cui vi siete sentiti particolarmente liberi o rilassati. L’acqua c’è, assicura Wallace J. Nichols. È arrivato anche nelle librerie italiane «Blue mind. Mente e acqua» (Macro Edizioni), libro scritto dal «guru di un nuovo approccio alla vita» che individua nella relazione con l’acqua un’altissima proprietà detox ma, soprattutto, il potere di «trasformarci in una persona migliore, più forte e connessa». Nichols – ricercatore associato dell’Accademia delle Scienze della California e fondatore di Ocean Revolution, See the Wild e LivBlue – ha plasmato la forma mentis Blue Mind sul suo vissuto. «Uno dei modi in cui si può descrivere una vita – spiega – è proprio paragonarla a una serie d’incontri con diverse masse d’acqua: tempo trascorso dentro, sopra, sotto o vicino all’acqua, intervallato dai periodi passati a pensare dove, quando e come raggiungerla di nuovo».
Un percorso fatto di statistiche, psicologia ambientale, biologia evolutiva e, infine, di stimolazioni sensoriali delle vasche di galleggiamento, «l’esperienza più psichedelica che si possa toccare senza aver assunto droghe». Secondo Nichols, possiamo essere Mente Grigia, instupiditi dalla depressione; Mente Rossa, la più aggressiva, quella dell’istinto di sopravvivenza, ma anche mangiata dallo stress; oppure Blue Mind, la Mente Blu, «il più salutare stato di calma», antidoto alle altre due.
Quindi basta sedersi in riva al mare o al lago, lungo un fiume, o anche soltanto tenere un acquario sulla scrivania, guardare una foto o ascoltare un Cd con i suoni delle onde per attivare la Blue Mind. «Quante volte – scrive – vi è capitato che un’intuizione, una nuova idea o una soluzione di un problema apparissero nella vostra testa apparentemente dal nulla? È la rete di default-mode che si inserisce, permettendo al cervello di allacciare connessioni tra elementi diversi per creare qualcosa di nuovo».
Insomma, starsene vicini all’acqua a scrutare l’orizzonte solcato dal volo dei gabbiani aumenta la calma e diminuisce l’ansia molto più efficacemente dei farmaci, migliora le prestazioni, amplia la creatività accrescendo il successo personale, rafforza la connessione con il mondo della natura e migliora la salute. D’altronde, insiste Nichols, l’acqua è il nostro primo habitat nel grembo materno e compone il nostro corpo per il 75 per cento. Ma, a fare la differenza con tutti gli altri metodi per raggiungere la «chiarezza», è che «l’acqua può fare il lavoro per voi. Non c’è bisogno di meditare, perché medita per voi».
Che la prendiate per buona o meno, la Blue Mind di Nichols è una teoria senza dubbio affascinante e, a differenza di altre pratiche ben più diffuse, certamente innocua. D’altra parte, che l’acqua in tutte le sue forme sia sinonimo di benessere non l’ha certo scoperto il ricercatore californiano ma, se il suo libro sarà un contributo alla riscoperta dell’Elemento più importante per la nostra salute fisica e mentale, allora che ben venga perché More Water è uguale a More Happiness che, a sua volta, è uguale a More Life.