Tradizione, comodità, economicità. Potremmo riassumere in questi tre sostantivi il risultato di una ricerca commissionata da Acqua Italia, da cui emerge che il settanta percento dei nostri over 65 fa tranquillamente a meno dell’acqua in bottiglia, scegliendo di bere quella del rubinetto di casa.
Scelta che risulta comprensibile essenzialmente per le tre ragioni che abbiamo citato in precedenza, vediamo perché:
Tradizione perché la generazione dei nostri nonni è abituata a usare l’acqua di casa come un vero e proprio bene prezioso, utilizzandola tanto per dissetarsi quanto per cucinare. Anche se a qualcuno potrà sembrare strano, in moltissime case c’è chi ancora oggi tiene in frigorifero caraffe piene d’acqua del rubinetto.
Comodità, certo, pensateci. Caricare e scaricare pesantissime casse d’acqua è già scomodo e faticoso per un trentenne, figuriamoci per un settantenne, che magari dovrebbe portarle a mano per tre o quattro rampe di scale. Semplicemente folle. Utilizzare l’acqua del rubinetto, quindi, significa anche risparmiarsi moltissima (inutile) fatica, oltre che del tempo che puo’ serenamente essere impiegato per fare altro.
Economicità, perché oltre ad essere ingombrante e faticosa da trasportare, l’acqua in bottiglia è anche estremamente cara, e quindi pesante anche sul bilancio familiare.
Insomma, pur essendo qualitativamente non paragonabile a quella di trent’anni fa, l’acqua del rubinetto continua ad essere preferita dalle persone sopra i sessantacinque anni che, evidentemente, anche grazie alla loro esperienza, non si sono lasciate influenzare dallo smisurato tam tam mediatico scatenato dalle multinazionali dell’acqua in bottiglia.