Partiamo da un presupposto: ben vengano le cosiddette “casette dell’acqua” installate (e promosse) da ormai diversi comuni in tutta la Penisola, se non altro perché sono un’altra prova provata di quanto sia obsoleta, oltre che dannosa per l’ambiente, la liturgia dell’acqua nelle bottiglie di plastica. Anche scomoda, oltretutto. Pensateci. Lasciamo da parte, per il momento, l’aspetto economico, e limitiamoci ad un ragionamento di carattere puramente logico. Una o più volte alla settimana prendete la vostra macchina, ed andate al supermercato dove, tra le altre cose, comperate alcune casse d’acqua. Prima le caricate sul carrello e poi, dal carrello al bagagliaio della vostra auto e, una volta arrivati a casa, dall’auto alla vostra dispensa. Un bel tragitto, non c’è che dire. Ché, poi, va bene tenersi in forma, ma sarebbe meglio farlo impiegando quel tempo e quelle energie in un’attività maggiormente appagante, o no? Dopo quello pratico (non certo in ordine d’importanza, sia chiaro) viene l’aspetto ambientale, ed anche qui, chiunque si soffermi a riflettere non potrà che prendere atto dell’illogicità di tale pratica. Anzitutto cominciamo con un’osservazione banalissima: le bottiglie, per arrivare sugli scaffali del nostro supermercato di fiducia, devono essere trasportate. Concetto che, tradotto, significa più traffico e più inquinamento. Ma che senso ha comperare un’acqua proveniente da tutt’altra parte se quella del rubinetto di casa mia è uguale, se non migliore? Domanda azzeccatissima, ma ci arriveremo tra un istante. Prima torniamo al fattore inquinamento. Detto del trasporto, va sottolineata anche la grande pericolosità ambientale costituita dai circa 9 miliardi di bottiglie in plastica prodotte ogni anno, di cui l’Italia è il primo consumatore europeo ed il terzo al Mondo. Questa premessa ci è servita per tornare al punto di partenza, ovvero alle ormai celebri “casette dell’acqua”. Detto della loro utilità al fine di mettere in evidenza le contraddizioni dell’acqua in bottiglia, dobbiamo però osservare che molto spesso (per non dire sempre) le analisi certifichino che i valori dell’acqua che sgorga dai nostri rubinetti di casa, sia uguale, se non migliore. Ergo, fatti salvo i meriti divulgativi di cui abbiamo parlato poco fa, nel concreto, le “casette dell’acqua” hanno un’utilità pressoché vicina allo zero. La soluzione che (come molti) consigliamo, è quella di rivolgervi a dei professionisti del settore affinché analizzino l’acqua del vostro rubinetto togliendovi, così, qualsiasi dubbio. Pensate al tempo, alla fatica, allo spazio ed anche al danaro che risparmiereste e, a tutto questo, aggiungete che contribuireste significativamente a ridurre l’inquinamento del nostro Pianeta. Fatto? Bene, allora abbiamo qualche ragione per credere che siamo giunti alla stessa conclusione.